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CHIESE DIALETTO

“L’inghinada” la poesia del lunedì in dialetto ortano

L'inghinada

L’INGHINADA: molto più di una tradizione ortana

Buon inizio settimana a tutti! Come ogni lunedì eccoci con una nuova poesia del nostro Vincenzo Cherubini. A Orte la tradizione fa da padrona e, infatti, oggi vi parliamo di un’usanza, scopriamola insieme.

Che cosa è l’inghinada?

L’inghinada è una processione tradizionale, conosciuta come l’inchinata cioè l’incontro della Vergine Maria con il Salvatore. A Orte, come altrove, si svolge ugualmente la sera della vigilia dell’Assunzione, cioè il 14 agosto.

L’Assunzione di Maria

L’Assunzione di Maria in cielo è una credenza di alcune chiese cristiane secondo la quale la madre di Gesù vive in cielo non solo con l’anima ma anche con il corpo. Conosciuta dal V secolo d.C., si è sviluppata sempre più nel tempo raggiungendo un profondo radicamento nella devozione popolare. In realtà alcune chiese cristiane accettano l’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo, con Dormizione ovvero non pronunciandosi in merito.

Assunzione Di Maria "L’inghinada"
Come tale l’Assunzione di Maria è il quarto mistero della gloria nella devozione del Santo Rosario. In particolare sono molti gli studi effettuati su quest’argomento, ma soprattutto numerosi sono gli istituti religiosi dedicati alla Vergine.
 

La celebrazione

A dire il vero l’Assunzione di Maria è una solennità celebrata il 15 agosto dalle chiese cristiane che accettano questo articolo di fede. Per non parlare del fatto che nel calendario liturgico della chiesa cattolica è una festa di precetto, come tale è riconosciuta in numerosi paesi come giorno non lavorativo, e come festività da alcune chiese che partecipano alla Comunione anglicana.

L’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.

L’inghinada: poesia

Salisciono le matri vestite de nero

su ppe’ Orte,

andre

se spànnono su ppe’ ppiazza

pe’ nun èsse ‘ gnottite da la notte,

salìsciono lènde

su lusco e brusco,

co’ le lacrime

su i’ ccore

e co’ i’ rrosari

sgrànono la disperazzione.

Èstole dellì,

se vòrdigono

appresso a la procissione,

‘spettanno l’ inghinada.

Salìsciono le vedove,

vestite de nero su ppe’ Orte,

andre

se spànnono

pe’ nun èsse’ ‘gnottite da la notte,

soppòrtono

‘na croce funebbre,

che sì e no la règgiono

su le giaculatorie,

pe’ le perdite

troppo forti

lacerandi e strazziandi

spezzate e date

a i’vvendo.

Salìsciono

le matri, le vedove e le diasillare

su ppe’ Orte,

andre

se spànnono

su la sòjja de la vita,

sverzate da i’ ppiagne’,

e vòrdigono

davandi a ‘na Madre

tutte le lacrime

che riccapézzono,

perché ce lo sanno

che Essa

nun fa cascà

nemmango ‘n fiotto

doppo i’ ffruscìo

de i’ zzilenzio

e i’ ppregà.

Tand’è che

se ‘ngondra

co’ Ffijjo su ppiazza

e je dirà tutto

de ‘sto tribbolà.

Piazza
Piazza della libertà è considerata come il simbolo della città di Orte. D’altra parte qui sfociano le sette strade provenienti dalle sette contrade cittadine. Foto di Augusto 75

Curiosità

Per quanto riguarda le statue della Vergine e di Cristo, in passato venivano trasportate fino in Piazza della libertà e, poste l’una di fronte all’altra. In particolare simulavano l’incontro con tre inchini, in sintesi un gesto che in senso teologico esprime l’incontro di Dio con l’umanità.

“L’inghinada” la poesia del lunedì in dialetto ortano ultima modifica: 2019-08-12T09:00:50+02:00 da Redazione

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