Orte ricorda le vittime del bombardamento: 29 agosto 1943

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Orte ricorda le vittime del bombardamento del 29 agosto 1943

La Pace Dei Sensi

Il giorno 29 agosto 1943 a Orte ci fu un bombardamento che causò la morte di 117 vittime civili. Era una tranquilla domenica, la città aveva un aspetto pulito fino all’ora dell’ultima messa, ora in cui l’allarme suonò. Ci furono tantissime urla e lamenti, si sperava che gli aerei fossero solo di passaggio. Ma non fu cosi.

Un po’ di storia

La zona di Orte scalo era sorvegliata dal radiolocalizzatore “early warning” della cellula tedesca ubicata a Tarquinia che fece suonare l’allarme aereo a Orte, mai bombardata in precedenza. Lo sgancio delle bombe avvenne contemporaneamente da parte di tutti i velivoli creando una strisciata a tappeto che seminò bombe da 1000 libbre. Fu una vera e propria strage.

Un urlo disumano squarciò l’aria, e boati enormi si successero; È L’INFERNO. Come scrisse Mario Pucci, al termine del bombardamento ci fu un gran sole, ma sembrava notte; l’atmosfera fu grigia e polverosa. I superstiti si sollevarono provando un gran desiderio di pianto. Alcuni uscirono dai cumoli di terra vivi, altri furono estratti dalle macerie. Oltre ottanta morti furono deposti nella chiesa miracolosamente intatta.

Il Palazzone Ferrovieri

Il palazzone ferrovieri Credit: Alessandro Valeri

Orte non dimentica

Per non dimenticare mercoledì 29 agosto 2018, si è svolta una cerimonia religiosa e civile alle ore 18:30, con la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento ai Caduti. Alla cerimonia erano presenti le autorità civili e militari, il sindaco di Orte, Angelo Giuliani, una rappresentanza del Consiglio Comunale, del Comitato Onoranze ai Caduti e le Associazioni di Combattenti, Reduci e d’Arma. Nel giorno della memoria i giovani di allora e di oggi sono esortati a creare i presupposti per una cultura di pace, in un periodo di troppi conflitti. Sono invitati a esprimere atteggiamenti di solidarietà nella comunità locale.

Foto Bomba

Orte1943 Credit: Alessandro Valeri

Ricordi del 29 Agosto 1943: di Angelo Pastura- Orte 18 Maggio 1977

Il terreno tremava sordamente

ed un tedesco, come noi bagnante,

uscì dall’acqua in modo ‘sì veemente

da destar la sorpresa in ogni astante.

E poi scomparve in men che non si dica

urlando a squarciagola: “flica! flica!

Quella parola, che pur io compresi,

per gli aerei esprimeva gran terrore

ma da inesperti lì noi fummo presi

da incosciente quanto ilar stupore.

Anzi, qualcun gli disse: “Sii sereno!

È il rumore del transito del treno!

Ciò perché eravamo alla “cannara”,

ove il foro non è troppo lontano,

per cui un treno avente grossa tara

poteva causar il rumore strano.

Qualcuno disse: Il “doic” ha ragione;

si vede il fumo sopra la stazione!

Allora di corsa allo scalo andai

ove vidi scene allucinanti;

sono scene che non ho scordato mai:

morti, macerie e urla laceranti!

Ma soprattutto nella bella chiesa 

di morti ce n’erano un’estesa!

Cento e più corpi privi della vita

giacevano a terra senza bare.

Di tempo da quel giorno n’è trascorso 

ma tutt’oggi persone “intelligenti”,

senza provar nell’animo rimorso,

con le guerre massacrano innocenti!

E’ l’atavico istinto di Caino

che trasforma l’uomo in assassino.

Foto di Copertina: Giulia Primieri

Orte ricorda le vittime del bombardamento del 29 agosto 1943 ultima modifica: 2018-08-30T16:00:17+02:00 da Veronica Carullo

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