Il Viaggio: Niente di scritto, tutto da vivere

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Il Viaggio: Niente di scritto, tutto da vivere

Stazione Di Orte

La stazione di Orte

La stazione ferroviaria di Orte risale all’1 aprile 1865, anno dell’attivazione del tronco Roma-Orte della ferrovia Roma-Firenze linea lenta. Durante la seconda guerra mondiale il fabbricato viaggiatori originario, fu sostituito da un edificio in stile moderno al termine del conflitto, inaugurato nel 1949. Quest’ultimo ospita l’edicola, il bar, la biglietteria e la sala d’attesa. La stazione è dotata di sette binari utilizzati per il servizio passeggero, di cui cinque passanti e due tronchi. Da sempre è considerata la dimora di ogni viaggiatore e pendolare Ortano.  Spesso nel guardare le tantissime persone che corrono per la paura di perdere il treno, è facile porsi una domanda: “Che cosa significhi viaggiare?”. 

Il viaggio

Ogni individuo non viaggia solo con il corpo ma anche con la propria anima. Viaggiando si provano piaceri, si scoprono bellezze e meraviglie che accarezziamo con un solo sguardo. Ci s’incontra con nuove culture, lingue, cibi, si scoprono nuove cose ma soprattutto, incontriamo noi stessi. Quando si torna da un lungo o breve viaggio, ti accorgi di riuscire a fare cose che prima non compievi, ti senti arricchito. Il viaggio significa un’infinità di cose. È una valigia piena di vita, cose che perdi, che trovi, è la voglia di non fermarsi mai, è lo strumento che ci permette di sentirci VIVI.

Tutte queste emozioni si possono provare in qualsiasi momento, anche stando fermi in una stazione. Attraverso le stazioni vi sono storie di vita passate, abbracci, addii, e tutto grazie al treno, un mezzo fatto apposta per gli addii, perché partono lenti, dandoti il tempo di pensare a chi va via. Prendere ogni mattina lo stesso treno e fare lo stesso viaggio può diventare il momento preferito della giornata. Seduti accanto al finestrino, si può osservare, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma, si può spiare tutto ciò che c’è intorno. Possiamo passarci giornate intere, seduti in un angolo, a guardare quel che succede. Nessun posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese e lo stato d’animo della gente. Ci si abbandona in un viaggio oltre se stessi senza paura di perdere la strada del ritorno.

Il Viaggio: Niente di scritto, tutto da vivere ultima modifica: 2019-01-17T10:45:48+01:00 da Veronica Carullo

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