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Le Confraternite Riunite di Orte e la processione del Cristo Morto

confraternite Ortane

Le Confraternite sono state, e sono tutt’ora, uno degli elementi caratteristici e distintivi del tessuto cittadino ortano. In origine la loro funzione era principalmente di tipo socio assistenziale, ossia di realizzazione e mantenimento dei vari ospedali. A questo si aggiungeva l’incarico di organizzare la processione del Cristo Morto. Una prima attestazione della loro presenza è data dalla bolla papale di Adriano IV (1159), il quale ufficializza la Confraternita di Santa Croce (la più antica), riconoscendo alcune mansioni all’ospedale e alla chiesa di San Leonardo, al quale essa era collegata.

Nel corso dei secoli si formarono e allo stesso tempo si disgregarono numerose Confraternite. Oggi se ne contano più di 25, ognuna legata ad una propria chiesa o ad un altare di riferimento. Ad ogni santuario si rifà la creazione, da parte degli stessi confratelli, di varie opere d’arte e manufatti, utilizzati come arredi liturgici (oggi esposti nel Museo d’Arte Sacra, o nello stesso Museo delle Confraternite).

La processione del Cristo Morto e le confraternite 

Non ci sono date certe sulla nascita di tale cerimonia, ma è opinione comune che la Confraternita di Santa Croce iniziò a ricordare la passione di Cristo tra l’ultimo decennio del 1100 e i primi anni del 1200. La processione, sebbene abbia conservato nella sostanza la sua originale struttura, ha subito alcuni piccoli aggiustamenti. Il più rilevante risale al 1627, poco dopo il decesso del vescovo Fabbrani. Egli aveva deciso di eliminare il trasporto della bara, simbolo del corpo deposto di Cristo, per sostituirla con l’immagine della Madonna Addolorata. I cittadini, accolsero con devozione l’immagine della Madonna, ma non riuscirono a rinunciare alla composizione originaria. Una volta morto il vescovo, fecero costruire una nuovo feretro, che reinserirono nel corteo. Fu grazie al Fabbrani che si acquistò l’attuale disposizione, con la bara di Cristo e la Madonna in lutto che lo accompagna.

Ancora oggi le congregazioni (in totale 7, più quella femminile del Santissimo Rosario) svolgono un ruolo centrale in ambito socio culturale. Nonostante la perdita del controllo degli ospedali (a seguito dell’avvento della sanità pubblica), e della maggior parte dei loro beni, cercarono di mantenersi attive all’interno della collettività con attività caritatevoli e di cura del patrimonio ortano. Il loro compito rimane da sempre quello di curare lo svolgimento dell’antica processione.

La cerimonia oggi

La cerimonia è organizzata secondo delle precise regole rituali, tramandate dalla tradizione, e rispettate con attenzione dai confratelli. Il corteo ha inizio quando le varie Confraternite, su invito dei furieri di Santa Croce, si muovono dalle rispettive chiese, avviandosi secondo un ordine già stabilito in base all’antichità di ognuna. L’ultima ad unirsi è quella di Santa Croce, seguita dalla bara e dalla statua della Madonna, portate sulle spalle. Il momento più suggestivo dell’intera celebrazione è la sosta che viene fatta nella piazza principale.

Qui i confratelli si dispongono formando un grande cuore, in cui al centro vengono posizionate la bara e la Madonna. Successivamente vengono recitate delle preghiere e intonati alcuni versetti del Miserere. Diffusa è la credenza, di origine contadina, secondo la quale, sarebbe stato di buon auspicio per il raccolto, l’arrivo in piazza di tutte le candeline delle due macchine accese. Al ritorno presso la chiesa di Sant’Agostino, oltre a fare un’ultima sosta, i confratelli spezzano il pane del venerdì Santo, unendosi così in un ultimo gesto di condivisione e fraternità.

Un ringraziamento particolare va al fotografo Claudio Cardinali, per averci concesso di inserire nell’articolo le sue incantevoli  foto.

Le Confraternite Riunite di Orte e la processione del Cristo Morto ultima modifica: 2022-04-11T08:42:00+02:00 da Redazione

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